LE PRINCIPALI AVVERSITA’ PARASSITARIE DELLE PIANTE ORNAMENTALI DEI VIVAI PISTOIESI

a cura del Dr. Giovanni Vettori

Pistoia 1993


1. INSETTI

1ª PARTE


1.01. TINGIDE DEL PLATANO

(Corythucha ciliata)

Questo tingide è un grado di colpire diverse essenze vegetali, ma risulta particolarmente dannoso sulle piante di Platanus. L’insetto, durante il periodo primaverile-estivo, si localizza nella pagina inferiore delle foglie da cui sottrae linfa e clorofilla. Ciò causa una decolorazione tipica delle foglie, che successivamente ingialliscono, disseccano e cadono in anticipo. Al sopraggiungere dell’inverno gli adulti della tingide cercano riparo sotto le placche corticali del tronco, nelle screpolature dei muri ed altro. In primavera questi adulti ritornano sulle foglie, sviluppando 3 generazioni nel corso dell’estate.

DIFESA

In vivaio la lotta a questo insetto deve essere effettuata alla comparsa dei primi sintomi. I prodotti da usare sono quelli a base di acefate, endosulfan, metomil e aldicarb granulare.

1.02. PSILLA DEL LAURO

(Trioza alacris)

La Trioza alacris è un piccolo insetto in grado di infestare le foglie dei germogli del Laurus nobilis nel periodo primaverile estivo. Il lembo delle foglie colpite si arrotola verso la pagina inferiore, assume una consistenza spessa e carnosa ed un colore bianco; successivamente dissecca. I germogli si deformano ed arrestano lo sviluppo. La pianta subisce un ritardo di crescita e un danno estetico.

DIFESA

In vivaio, al manifestarsi dei primi sintomi si può intervenire con un trattamento a base di amitraz o diflubenzoron o amitraz+diflubenzuron o piretroidi.

1.03. PSILLA DEL PERO

(Psylla piri)

Questo piccolo insetto causa gravi danni sulle piante di Pyrus communis sia riducendone l’attività vegetativa sia imbrattandole di melata su cui poi si sviluppa fumaggine. Infesta di preferenza i giovani germogli, che con forti attacchi possono andare incontro a morte. La melata sui germogli e la conseguente fumaggine sono il sintomo più evidente della presenza dell’insetto, peraltro difficilmente osservabile. La psilla è in grado di sviluppare più generazioni nel corso della primavera-estate.

DIFESA.

In vivaio, in presenza dei primi sintomi, si può intervenire con un trattamento a base di diflubenzuron+amitraz addizionato a 200 gr/hl di olio bianco. In presenza di forti attacchi è opportuno fare precedere il trattamento da un lavaggio con un bagnante per eliminare la melata sotto cui si protegge l’insetto. Qualora questi interventi non risultassero efficaci, intervenire con un piretroide.

1.04. ALEURODIDE DELLE SERRE O MOSCA BIANCA

(Trialeurodes vaporariorum)

Questo insetto è simile ad una piccola mosca bianca ed è comune nelle serre, dove è in grado di infestare un notevole numero di piante. Si localizza sulla pagina inferiore delle foglie dove si nutre sottraendo linfa. Ciò causa notevoli deperimenti vegetativi associati a presenza di fumaggine. Scuotendo i vegetali infestati, l’aleurodide si alza in volo evidenziando la sua presenza. L’insetto sviluppa molte generazioni durante il periodo estivo risultando particolarmente dannoso in serra, molto meno in piena aria.

DIFESA

La lotta è realizzabile a diversi livelli: cattura massale con trappole cromotropiche, lotta biologica, lotta chimica.

• Cattura massale con trappole cromotropiche. Gli aleurodidi sono attratti dal colore giallo, per cui possono essere catturati disponendo sopra le colture delle cartelle di colore giallo cosparse di colla. Le cartelle devono essere posizionate prima che si verifichi l’infestazione, in numero di 1 ogni 10 mq ad un’altezza di 10-20 cm dalla coltura. E’ un metodo che fornisce buoni risultati solo se applicato precocemente e se l’infestazione è contenuta, altrimenti è necessario abbinarlo alla lotta chimica.

• Lotta biologica. Si attua distribuendo nella coltura l’insetto Encarsia formosa, predatore di aleurodidi, reperibile in commercio presso ditte specializzate per la sua produzione. Per ottenere buoni risultati, la sua distribuzione nella coltura deve verificarsi molto precocemente. Questo metodo di lotta presenta una buona efficacia nel contenere l’infestazioni di aleurodidi, ma ha dei costi elevati.

• Lotta chimica. Si basa sull’uso di insetticidi a base di buprofezin o sulla distribuzione al terreno o al substrato di aldicarb granulare. Il buprofezin è un insetticida molto attivo sulle forme giovanili degli aleurodidi, per cui con basse infestazioni può essere usato da solo; con forti infestazioni deve essere abbinato ad insetticidi ad azione adulticida come metomil o endosulfan. La lotta chimica in serra si può realizzare anche con fumigazioni a base di sulfotepp.

1.05. AFIDI

(Aphis, Myzus, Dysaphis, Cinara, Sarucallis, Macrosiphum, Eucallipterus, Patchiella, Eopineus, Pineus, Gillitteella, Cedrobium, ecc...)

Molte delle piante coltivate in vivaio possono essere infestate da una delle tante specie di afidi. Questi insetti si possono suddividere, a fini pratici per il vivaismo, in due gruppi:

• afidi che colonizzano i giovani germogli;

• afidi che si sviluppano su rami e fusti.

Al primo gruppo appartengono gli afidi della Rosa, della Lagerstroemia, dei Prunus, dei fruttiferi, del Viburnum, dell’Acer, della Robinia, del Tilia, dell’Hibiscus, della Photinia, della Wisteria, del Quercus, del Pyracantha ed altri. Causano arresto di vegetazione, deformazione e disseccamento delle foglie e dei germogli colpiti.

Al secondo gruppo appartengono gli afidi del Cupressus, del Cedrus, e della Thuja. Questi possono causare ampi disseccamenti nella pianta, provocandone anche la morte, per cui assumono particolare importanza.

Gli afidi, detti anche pidocchi o pucette, sono di colore variabile (dal giallo al verde al nero ecc...) in grado a volte di mimetizzarsi con la vegetazione, poco mobili e formanti sugli organi infestati fitte colonie.

Si nutrono succhiando la linfa elaborata, ricca di acqua e zuccheri, povera di sostanze proteiche. Gli zuccheri e l’acqua in eccesso vengono eliminati sotto forma di un liquido trasparente e vischioso che prende il nome di melata. Questa imbratta la pianta e costituisce un ottimo substrato per lo sviluppo di funghi. Ciò da luogo al fenomeno della “fumaggine” e la pianta si ricopre di una fuliggine nera. Questa la si può eliminare solo effettuando un’accurata lotta agli afidi.

Spesso questi insetti sono in simbiosi con formiche, per cui una presenza di quest’ultime sui vegetali può essere associata ad una infestazione di pidocchi.

DIFESA.

Non è consigliabile effettuare trattamenti preventivi, ma è necessario controllare con attenzione le piante in coltivazione. Particolarmente critica è la primavera, perché in questo periodo gli afidi trovano le migliori condizioni di sviluppo: vegetazione giovane, tenera ed abbondante, condizioni ambientali favorevoli.

Una volta individuati i primi focolai si può intervenire con insetticidi aficidi come i prodotti a base di acefate, pirimicarb, ethiofencarb, methasistox, endosulfan, metomil, piretroidi. Efficace risulta anche la distribuzione al terreno o al substrato, nel periodo primavera-inizio estate, di aldicarb granulare. E’ opportuno alternare i vari principi attivi, per evitare la comparsa di forme resistenti.

1.06. CHERMES DELL’ABETE

(Sacchiphantes viridis = Chermes viridis)

E’ un afide tipico dell’abete rosso (Picea abies) su cui provoca la trasformazione delle gemme apicali in galle a forma di piccole ananas. Ciò ostacola il regolare sviluppo della pianta. Nei vivai della pianura pistoiese è poco presente, ma sulle colline e montagne soprastanti trova buone condizioni di sviluppo, causando saltuariamente danni.

DIFESA

Qualora si voglia controllare chimicamente questo afide è opportuno intervenire in autunno o fine inverno con acefate o piretroidi addizionati ad olio bianco (es: deltametrina+olio bianco). La distribuzione del prodotto deve avvenire dal basso verso l’alto.

1.07. FILLOSSERA DEL LECCIO

(Phylloxera quercus)

Questo insetto è un afide che provoca danni sulle querce, in particolare Quercus ilex.

La fillossera in primavera si localizza nella pagina inferiore delle giovani foglie, dove provoca con delle punture la comparsa di piccole macchie ed il loro successivo accartocciamento e disseccamento. Sulle foglie sviluppate, invece, determina la comparsa sulla pagina superiore di ampie aree necrotiche, che spesso tendono a confluire. Le piante più soggette all’attacco dell’insetto sono quelle sottoposte a potature, perché la continua formazione di nuova vegetazione favorisce lo sviluppo dell’afide.

DIFESA

La lotta contro questo insetto ricalca quanto detto per gli afidi: intervenire al primo manifestarsi dei sintomi con insetticidi aficidi.

1.08. METCALFA

(Metcalfa pruinosa)

La Metcalfa è un piccolo insetto di recente comparsa nel pistoiese. La sua presenza sulle piante è rilevata da vistosi imbrattamenti cerosi di colore bianco candido lungo i fusti erbacei e sulla pagina inferiore delle foglie. E’ in grado di attaccare molte specie vegetali con predilezione per alcune latifoglie: Acer, Magnolia grandiflora, Robinia, Catalpa, Fagus e Ligustrum.

DIFESA

L’insetto compie una sola generazione l’anno con comparsa scalare delle forme giovanili dai primi di maggio alla fine di giugno. E’ necessario valutare la convenienza del trattamento, perché l’insetto solo sulle specie vegetali più sensibili può causare danni e deturpamenti tali da giustificare l’intervento chimico. Qualora questo risulti necessario si può intervenire, in giugno-luglio, utilizzando prodotti a base di acefate, malathion, endosulfan o piretroidi.

1.09. COCCINIGLIE

Le cocciniglie sono insetti con il corpo rivestito da abbondanti secrezioni di varia natura: cere, lacche, sostanze sericee. Queste sostanze formano uno scudetto, o un follicolo, o un ovisacco, sotto cui trova protezione l’insetto. Di dimensioni ridotte, in alcuni casi minuscole, questi insetti sono poco mobili o immobili.

Sono in grado di produrre notevoli incrostazioni sugli organi legnosi delle piante, provocandone un notevole deperimento.

Le cocciniglie, da un punto di vista pratico, possono essere suddivise in due grandi gruppi: cocciniglie diaspine, altre cocciniglie.

COCCINIGLIE DIASPINE: sono di piccole dimensioni (1-1,5 mm) e non producono melata. Fra esse merita ricordare:

Quadraspidiotus perniciosus (vedere scheda specifica).

Diaspis pentagona (vedere scheda specifica).

Chionaspis evonymi (vedere scheda specifica).

• Astrolecanium arabidis e Aspidiotus hederae, tipiche dell’Hedera, ma l’Aspidiotus è riscontrabile anche su Aucuba ed Nerinum oleander.

Carulaspis carulei, tipico di conifere, in particolare Cupressus ed Juniperus.

ALTRE COCCINIGLIE: normalmente sono di dimensioni maggiori alle precedenti e sono produttrici di melata per cui la pianta si ricopre di fumaggine. Fra queste si può ricordare:

Saissetia oleae, presente oltre che su Olea europea anche su Nerinum oleander, palme, agrumi, Pittosporum, ecc...

Icerya purchasi, riscontrabile, oltre che su agrumi, anche su Laurus nobilis, Mimosa, Pittosporum, ecc...

Ceroplastes spp., in grado di attaccare molte specie vegetali fra cui Laurus nobilis, Ficus, Nerinum oleander, Ilex aquifolium, Pittosporum, palme, agrumi, e varie alberature.

Chloropulvinaria floccifera (cocciniglia fioccosa), in grado di provocare danni su Pittosporum, Camellia e Hydragena.

• Pseudococcus longispinus e Planococcus citri (cocciniglie farinose), riscontrabili su agrumi, piante grasse, Cycas, Ficus, Nerinum oleander, Pittosporum, Prunus laurocerasus, Viburnum, ecc...

Queste cocciniglie si possono riconoscere da alcuni caratteri distintivi:

• l’Icerya e la cocciniglia fioccosa sono rivestite da una struttura cerosa di colore bianco piuttosto evidente e di forma tipica;

• le cocciniglie farinose producono delle masse fioccose biancastre;

• i Ceroplastes e la Saissetia oleae sono provviste di un tipico scudetto.

DIFESA

La lotta alle cocciniglie è consigliabile effettuarla quando sono presenti le forme giovani (neanidi di I° e II° età), perché più sensibili agli insetticidi e meno protette da produzioni cerose. Di seguito si riportano per alcune cocciniglie l’epoca in cui normalmente sono presenti le giovani neanidi, che corrisponde al momento più opportuno per intervenire con l’insetticida.

Ceroplastes: le forme giovanili sono presenti nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto). Si può facilmente rilevare la loro presenza perché hanno forma di piccole stelle disposte lungo le nervature principali delle foglie.

• Cocciniglia fioccosa: le neanidi nascono in Giugno-Luglio.

Astrolecanium e Aspidiotus: intervenire da Aprile a Luglio.

Carulaspis carulei: è preferibile intervenire sulle forme giovani della prima generazione, Maggio-Giugno.

Gli insetticidi consigliabili nella lotta alle cocciniglie sono quelli a base di methidation, clorpirifos-metil, diazinone, buprofezin, carbaril, piretroidi ed aldicarb granulare.

Si possono usare con successo, specialmente nel periodo invernale e su specie spoglianti, anche olii bianchi attivati e polisolfuri. Per questi ultimi è necessario effettuare dei saggi preliminari perché possono causare fitotossicità.

1.10. COCCINIGLIA DI SAN JOSE’

(Quadraspidiotus perniciosus Comst.)

E’ una cocciniglia di piccole dimensioni di colore cenerino. Colonizza il tronco, i rami, i frutti e talvolta le foglie. Predilige drupacee e pomacee, però è in grado di attaccare molte altre specie botaniche (oltre 200). La cocciniglia è protetta da un follicolo di pochi millimetri di colore grigio cenere. Causa un deperimento generale della pianta, riducendone lo sviluppo vegetativo. La cocciniglia sverna come neanide di I° o II° età e nel periodo primaverile-estivo sviluppa 3 generazioni. Per contenere la sua diffusione diverse nazioni hanno preso provvedimenti sia limitando l92'importazione delle piante più suscettibili, sia obbligando queste alla fumigazione.

DIFESA

Efficaci risultano i trattamenti a base di polisolfuri di bario (su diverse piante può risultare fitotossico), methidathion e olii bianchi attivati poco prima della ripresa vegetativa. Qualora non si riesca ad intervenire in questo periodo si possono effettuare trattamenti alla nascita delle forme giovanili. Questo si verifica approssimativamente in maggio-primi di giugno, fine luglio-primi di agosto e a metà settembre. E’ preferibile intervenire nei primi due periodi con prodotti a base di methidation, clorpirifos-metil, quinalfos e olii bianchi attivati (quest’ultimi, nel periodo primaverile-estivo, possono causare fenomeni di fitotossicità su alcune piante).

Le piante che in vivaio risultano fortemente infestate dalla cocciniglia, devono essere distrutte, perché non risanabili.

Con la lotta alla S. Josè si ottiene un buon controllo anche della cocciniglia bianca.

1.11. COCCINIGLIA BIANCA

(Pseudaulacaspis pentagona Targ.)

Questa cocciniglia ha una predilezione per i Morus, ma è facile riscontrarla anche su Catalpa, Sophora, drupacee in genere, Actinidia, Juglans ed altre specie vegetali.

E’ in grado di colpire tutti gli organi legnosi della pianta; sul Morus inizialmente tende a localizzarsi nel punto di innesto e da qui a diffondersi sul resto della pianta.

Tronco e rami in estate si ricoprono di un evidente feltro bianco dovuto alla forma maschile della cocciniglia.

Le femmine sono rivestite da un follicolo di pochi millimetri di colore biancastro. La cocciniglia sverna come femmina feconda e nel periodo primaverile-estivo sviluppa 3 generazioni.

DIFESA

Questo insetto può essere combattuto poco prima della ripresa vegetativa con polisolfuro di bario (su diverse piante può essere fitotossico), olii bianchi attivati e metidation. Altro momento in cui si può intervenire con dei trattamenti è alla nascita delle forme giovanili. Questo si verifica approssimativamente in maggio-primi di giugno, seconda metà di luglio e primi di settembre. E’ preferibile localizzare i trattamenti nei primi due periodi utilizzando prodotti a base di chlorpiriphos-methil, methidation, quinalphos e olii bianchi attivati (quest’ultimi, nel periodo primaverile-estivo, possono causare fitotossicità).

In vivaio le piante fortemente infestate devono essere distrutte, perché non recuperabili.

I trattamenti contro questa cocciniglia, se effettuati correttamente, presentano una buona efficacia anche contro la cocciniglia di S. Josè.

1.12. COCCINIGLIA DELL’EVONIMO

(Chionaspis evonymi)

Questo insetto è specifico delle piante di Evonymus e fra queste l’Evonymus japonicus risulta più sensibile dell’Evonymus europaeus. La cocciniglia attacca fusto, rami e foglie determinando delle forti incrostazioni che possono ricoprire interamente l’organo. A seguito dell’infestazione le foglie cadono anticipatamente lasciando la pianta spoglia.

DIFESA.

La lotta va indirizzata contro le forme giovani della cocciniglia (neanidi), perché gli adulti sono piuttosto resistenti agli insetticidi. La prima nascita delle neanidi si verifica a partire dalla metà di maggio; a questa ne seguono altre due nel periodo estivo. Il trattamento, eventualmente ripetuto in presenza di forti infestazioni, a distanza di 10-15 giorni dal primo, può essere realizzato con prodotti a base di methidation, clorpirifos-metil, diazinone e piretroidi.


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